Piramidi di Giza e monti Sacri in Asia

Emilio Spedicato, già Università di Bergamo

Sull’altipiano di Giza si trovano le tre famose piramidi di Cheope, Chefren e Micerino, forse i monumenti più noti al mondo. In merito ad esse osserviamo:

– Non sono i monumenti più massicci al mondo. A Lambayeque in Perù esistono piramidi di maggiore volume, ma di terra e parzialmente dissolte dalle piogge intensissime del 1178 AD, quando il Pacifico fu colpito da frammenti di oggetto extraterrestre, vedi Spedicato (1998). Piramidi di simile grandezza erano anche nell’ Ohio e nel Tennessee, sede di una civiltà distrutta da un gigantesco tsunami nel 1447 AC, vedi Spedicato (2010, 2014), associabile al diluvio di Deucalione del Mediterraneo. Evento causato dall’esplosione tipo super Tunguska dell’oggetto chiamato Fetonte dai Greci, fra Germania e Danimarca. Citiamo anche le quattro piramidi di Visoko, presso Sarajevo, sulla cui natura artificiale esistono tuttavia dubbi, e le tre piramidi coperte di terra localizzate, da Vincenzo Di Gregorio, da foto satellitari in Val Curone sul lato nord della collina di Montevecchia.

– Le tre piramidi di Giza sono datate dagli accademici alla quarta dinastia egizia, la più alta delle tre è associata al faraone Cheope. Esistono tuttavia indicazioni, da radiocarbonio, da datazione del taglio pietre con la tecnica di Liritzis, da quattro allineamenti stellari individuati da Giancarlo Duranti, e da affermazioni di storici islamici medioevali, che risalgano a circa il 3440 AC. Ovvero a circa tre secoli prima del diluvio, databile al 3161 AC, vedi Spedicato (2017), e in accordo con gli storici islamici. Non sembra che siano state costruite come tombe.

– Ancora in dibattito come furono costruite, con uso di milioni di pietre anche da molto lontano, vedasi Fiorini (2012). Ampio il dibattito sui significati simbolici, esoterici, religiosi e relazioni con precedenti civiltà o culture, vedasi Bacchi (2015), Manher (2013), Temple (2010)….

Omettendo le questioni relativi a quando, come e perché le piramidi furono costruite, consideriamo due questioni relative a dimensioni e posizionamento, importanti anche per le altre strutture presenti, come Sfinge, edifici minori, pozzi e cunicoli vari.

Sul posizionamento ipotizzato in relazione alle tre stelle centrali della costellazione di Orione (Al Nilam, Al Nitak, Al Mintaka, nomi che chi scrive relaziona a tre fiumi: Nilo, Tanai, Mintaka-Tarim…) è stato di grande successo, certamente editoriale, il libro di Bauval e Gilbert (1984), contenente anche idee sull’arrivo sul nostro pianeta di esseri intelligenti dalla regione celeste di Orione. In Spedicato (2015) osserviamo che l’allineamento delle tre piramidi di Giza, come rapporto delle distanze e degli angoli associati, è migliore se riferito ai tre grandi vulcani di Marte fra il Mons Olympus e il Valles Marineris. Tali vulcani erano osservabili molto bene fra il 6910 e il 3161 avanti Cristo, quando Marte passava vicino alla Terra, ogni 56 anni. Era finito il suo precedente stato di satellite terrestre, a causa di un impatto su Giove di un pianeta di massa circa dieci volte quella terrestre. Per tale nuovo paradigma, detto VAS ovvero di Velikovsky-Ackerman-Spedicato, vedasi le lezioni di Spedicato del 2015 all’Università di Bergamo, disponibili nel sito www.emiliospedicato.it, a cura di Alfredo Benni, in forma sia di power point che di registrazione video. Vedasi anche, in inglese e russo, Spedicato (2016). Si noti che piramide, in greco pyramis, parola molto discussa, significa essenzialmente avente la forma della fiamma, ben spiegabile se i tre vulcani fossero in eruzione durante il passaggio.

Qui consideriamo la questione, forse mai considerata nella letteratura, dell’altezza delle tre piramidi, vedasi Spedicato (2014).

Delle tre piramidi, quelle di Cheope e Chefren hanno quasi la stessa altezza. Le altezze originarie (ante erosione e distruzioni) stimate sono, con precisione al metro: Cheope 147, Chefren 144, Micerino 66. Due piramidi di quasi eguale altezza, una di meno della metà. Le due piramidi più alte erano coperte di una pietra chiara, il calcare di Tura, ed erano visibili un tempo da oltre 100 km di distanza, splendide come soli nella limpida atmosfera di una volta. Il nome ebraico per Egitto, mizraim, parola duale, misr in arabo, significa, secondo chi scrive, i due bianchi soli, con riferimento alle due piramidi più alte, il cui splendore quasi solare era difficile da sopportare agli occhi. Derivazione basata sul termine ra, associabile al Sole, e, senza vocalizzare, ms, che ritroviamo con il significato di bianco in varie parole, come almasi = diamante (arabo, russo, varie lingue slave), forse anche Mosè, vestito di bianco, sia prima come sacerdote in Egitto e poi nelle successive sue funzioni… Una interpretazione nuova e discutibile come per ogni etimo, per la parola Italia ne esistono varie e tutte diverse.

La piramide considerata la principale e la più studiata è quella di Cheope, ma la più importante era forse quella di Micerino. Non fu coperta di pietra chiara, ma doveva esserlo con una lamina d’oro, lo disse a chi scrive la guida a Giza, reduce da un dottorato con Zahi Hawass, lo studioso capo egiziano del complesso di Giza.

Monti importanti e anche sacri, di forma piramidale, si trovano nel mondo, in particolare nell’immenso complesso di montagne di origine relativamente recente, e quindi dai profili aspri, in Himalaya, Trans Himalaya, Karakorum, Hindukush, Pamir, Tien Shan, Kunlun…. Qui notiamo tre montagne sacre che possono avere ispirato il complesso di Giza, come forma piramidale, in aggiunta alla forma di fiamme dei vulcani di Marte, e in termini della loro altezza relativa. Le prime due si trovano in Pakistan, all’ingresso della Valle di Hunza, proposta in Spedicato (2004) come la sede del Giardino dell’Eden, di cui Genesi e testi sumeri e accadici. Sono due monti di forma piramidale, situati quasi sulla stessa longitudine, il primo a nord del secondo, aventi quasi la stessa altezza, circa 7762 metri il primo,7788 il secondo; conquistati in tempi recenti. Sono i monti:

– Hunzakunji, significante Signore della conoscenza e creatore di tutto

– Rakaposhi, significante al confine del popolo di Dio.

Terzo monte sacro in Asia, e considerabile il più importante al mondo (è tale nelle religioni bön, induiste, jain, buddiste) è il Kailash, sito nel Tibet SW, vicino ai sacri laghi Manasarovar e Rakshastal. Si trova in zona ricca di miniere d’oro, note nell’antichità, vedi Spedicato (2012), che ivi identifica Ophir, da cui Salomone importò molto oro; una grande miniera recentemente scoperta dai cinesi sta fra i due laghi. Il Kailash non è mai stato scalato, avendo i cinesi, e Messner da loro invitato, rispettato il sacro divieto di raggiungerne la cima. È considerato luogo sulla cui cima, a forma arrotondata di pagoda, risiede il dio Shiva con la consorte Parvati. È identificabile con il sacro Monte Meru (Monte buono… inter alia), che ha anche identificazioni più complesse ed esoteriche, associabili forse alla Montagna Cosmica, o Uovo Cosmico, vedasi Spedicato (1916).

Il Kailash, alto 6638 metri secondo Wikipedia, è più basso dei due monti prima citati. Quando si considera l’altezza di un monte, questa può essere definita rispetto al livello del mare, concetto avanzato e della geografia di oggi, ma difficilmente acquisibile in passato per ovvie ragioni tecnologiche. Più naturale è il concetto di altezza sulla base locale, detto prominenza, che per il Kailash è di 1319 m, per il Rakaposhi di 2818, per lo Hunzakunji non facilmente definibile, per la complessità del Pasu Group dove svetta (Pasu, Pashu significa in sanscrito bestiame). Il rapporto fra 2818 e 1319 vale 2.14; fra l’altezza della piramide di Chefren e quella di Micerino vale 2.18. Due numeri molto vicini, variazione (0.04 diviso 2.14) di meno del 2%. La prominenza dipende da come valutata. Inoltre variazioni tettoniche nei cinquemila anni dalla costruzione delle piramidi, nella regione Tibet e Nord India molto attiva per lo scontro fra placca africana ed indiana, possono aver provocato il piccolo errore fra i due rapporti.

Concludiamo quindi con l’ ipotesi che le piramidi di Giza furono costruite incorporando, oltre a varie altre straordinarie informazioni, anche informazioni sui tre monti sacri in Asia, che dovevano essere conosciuti ai costruttori. Inoltre essendo il Kailash il più importante dei tre monti sacri, è suggerita una possibile maggiore importanza della piramide di Micerino. Antiche tradizioni riferiscono della presenza di documenti nascosti nel complesso di Giza, vedasi Papiri della Costruzione, Papiro Westcar, Corpus Hermeticum, e anche Marcellino, Giamblico, Erodoto. Si è generalmente pensato che il riferimento fosse ad un nascondiglio entro o sotto la grande piramide, ma potrebbe essere più corretto quella di Micerino. Ricordiamo che una tradizione tibetana afferma che Marpa, il maestro di Milarepa in grado di far passare l’anima umana nel corpo di un cadavere fresco di uomo o animale, dopo il tragico esito in cui fu coinvolto il figlio, avrebbe nascosto i documenti relativi alla trasformazione proprio in una cavità del Kailash.

Bibliografia

A. Bacchi, La maledizione del sole oscurato, 2015, Aracne

R. Bauval and A. Gilbert, The Orion Mystery, Unlocking the Secrets of the Pyramids, Heinemann, 1984

M.V. Fiorini, Nel cantiere della Grande Piramide. Gli architetti egizi svelati, Ananke, 2012

M. Manher, Il codice atlantico di Giza. Quando storia antica e conoscenze fisiche si intrecciano, Phasar, 2013

E. Spedicato, Tunguska-type impacts over the Pacific basin around the year 1178 AD, Chronology and Catastrophism Review , 1988, 1, 8-13

E. Spedicato, Geography and numerics of Eden, Kharsag and Paradise: Sumerian and Enochian sources versus the Genesis tale, Migration and Diffusion 5, 18, 17-41, 2004

E. Spedicato, Ophir, a proposal for its location, Quaderni asiatici 99, 103-120, 2012

E. Spedicato, Atlantide e l’Esodo, astronomia e archeologia confermano Platone e la Bibbia, Aracne, 2010, seconda edizione 2014

E. Spedicato, Mer, Meru, a new insight into the pyramid Giza system, MES Journal, 24-25, 68-75, 2014

E. Spedicato, Pyramids of Giza, Orion Belt and three volcanos on Mars, in www.emiliospedicato.it, 2016

E. Spedicato, New astronomic hypothesis in cosmogonies of Solar System evolution, Actual problems of aviation and aerospace systems, 43, 21, 1-12 in inglese, 13-26 in russo, 2016

E. Spedicato, Noah’s Flood and his survival: why, when, where, how, previsto 2017

E. Temple, Egyptian dawn, Century, 2010

 

Sotto, le piramidi di Giza quella di Micerino a sinistra, il Cairo nello sfondo

Piramidi Giza

Sotto, monte Rakaposhi, Pakistan

monte Rakaposhi, Pakistan

monte Rakaposhi, Pakistan

 

Sotto, monte Kailash, Tibet

monte Kailash, Tibet

monte Kailash, Tibet

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